Bloccati dalla burocrazia post sisma: 15 anni senza casa, chiede 3 milioni di danni

Il clamoroso e drammatico caso della famiglia Franceschini, proprietaria di un edificio storico a Tossicia, inagibile dal 2009. Tra inadempienze del Comune e mancati controlli, nessuna risposta dallo Stato

TERAMO – Chiede allo Stato 3 milioni di danni, e sono anche pochi – verrebbe da commentare – considerando l’odissea personale e famigliare, costellata anche da due dolorosi lutti, che da 15 anni la sua famiglia. L’avvocato Rosella Franceschini ha deciso di rendere pubblica questa paradossale e drammatica vicenda, che mette a nudo tutte le colpe di una ricostruzione pensata benino ma realizzata malissimo, che ha sbagliato nel 2009 con il sisma dell’Aquila e perseverato diabolicamente nel 2016-2017 con il terremoto del centro Italia.

E’ proprietaria di un edificio dichiarato di ‘interesse storico-artistico’ dalla Soprintendenza nel 2013, nel centro di Tossicia, da sempre utilizzato in parte ad uso abitazione ed in parte ad uso studio professionale. Dopo il terribile sisma del 6 aprile 2009 con epicentro in L’Aquila, è stato gravemente danneggiato rimanendo totalmente inagibile per oltre il 90% della sua superficie ad uso abitativo e per l’integrale 100% per la sua superficie ad uso di studio professionale.

La famiglia Franceschini, oggi assistita dall’avvocato Carlo Antonetti, ha sempre seguito tutte le procedure previste per accedere ai contributi statali a fondo perduto della Ricostruzione post sisma del 2009. “Purtroppo – dice l’avvocato Franceschini – da tale momento inizia, dopo quello legato al dramma del sisma, anche l’ulteriore calvario mio e di tutti i cittadini che sono nella mia condizione: il Governo dell’epoca ebbe la brillante idea di ritardare l’esecuzione dei lavori di riparazione-ricostruzione proprio nelle zone più colpite dal sisma con la legge 77/2009“. In sostanza, i più colpiti, i proprietari nei centri storici del cratere, avrebbero dovuto attendere la formazione e l’approvazione di un nuovo ‘Piano di ricostruzione per i centri storici’, una specie di variante urbanistica sottoposta a ratifica da parte dell’Ente territoriale e del singolo consiglio comunale. Nello stesso tempo, però, non si fissava un termine perentorio per il completamento di questo iter amministrativo. A ciò si aggiunga che il Comune di Tossicia, alla data del dicembre 2012, non avesse rispettato il dettato normativo di propria competenza sull’argomento e che per questo fosse “irrimediabilmente escluso dalla possibilità di procedere con le norme speciali sulla Ricostruzione“.

In sostanza, come sostiene l’avvocato Rosella Franceschini, manca da parte del comune di Tossicia (come per la gran parte dei comuni de cratere), l’adozione di un Piano di ricostruzione nei tempi previsti, ma nemmeno una ‘proposta di PdR’, che pure avrebbe salvato la situazione. Paradossalmente, però, nel novembre 2016 l’Usrc rilascia al Comune il nulla osta, prodromico per la successiva approvazione del piano di ricostruzione, anche in assenza addirittura della nomina dei tecnici per la redazione…

In conseguenza a causa del grave comportamento e inadempimento del Comune di Tossicia e degli altri enti competenti – afferma l’avvocato Rosella Franceschini – sono derivati a carico della famiglia Franceschini, della mia persona e di mio fratello Paolo (scomparso di recente, ndr), gravi danni patrimoniali e non patrimoniali, con una oggettiva ed ingiustificabile grave lesione dei fondamentali ed inderogabili ‘diritti inviolabili dell’uomo’, come riconosciuti e garantiti dall’”Ordinamento giuridico nazionale, comunitario ed internazionale”. Da qui la richiesta di danni, preannunciata ai presidenti del Consiglio Conte, Draghi e Meloni (senza ottenere risposta), “per violazione dei fondamentali diritti dell’uomo”. C’è anche una quantificazione del danno: 3,3 milioni di euro, comprensiva anche del ristoro di oltre 110mila euro in affitti che la famiglia Franceschini h corrisposto fino al 31 gennaio scorso per le case tenute in locazione a Teramo.

Nel ricordare che l’Usr è in possesso di tutta la documentazione, comprese la autorizzazioni della Soprintendenza, l’avvocato Franceschelli a domanda specifica ha risposto che l’unico segnale giunto dallo Stato finora sono state diverse cartelle esattoriali…

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